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Il primo impatto (cit.^2)

  • Immagine del redattore: Antonio Pilogallo
    Antonio Pilogallo
  • 17 gen 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

“E’ sporca, caotica e disorganizzata. Dopo che avrai visto Il Cairo apprezzerai di più Casablanca!”, diceva un mio amico egiziano che abitava in Marocco da 7-8 mesi.

“E’ caotica, disorganizzata e sporca. eppure, lo so che è irrazionale, ma sento grande nostalgia del Cairo!” diceva un altro, che invece l’aveva lasciata da poco più di un mese.

Prima di loro, avevo già sentito tante altre opinioni simili da chi ci aveva speso più o meno tempo. Alcuni la amavano, altri la odiavano. A nessuno era indifferente.

Al primo impatto, Cairo mi è sembrata.. caotica, sporca e disorganizzata.

La prima cosa fatta è stata entrare in un’auto tutta sporca di sabbia (come tutte.. c’era stata una tempesta il giorno prima, ho scoperto), guidata da un vecchio che russava da sveglio, scatarrava pesantemente fuori dal finestrino e guidava a 100 km/h in una strada supertrafficata come io non guido neppure in Super Mario Kart, sperando che alla fine fosse davvero un taxi come mi avevano detto.

La seconda cosa fatta è stata provare la movida di una città che, dicono, non dorme mai: mangiando a un ritrovo per motociclisti (!); accodandomi a un gruppo di insegnanti canadesi e francesi con varie storie vissute in Marocco e forse anche una moto da prestare a Casablanca; presentandomi ad una festa rockabilly in una lussuosa villa precedentemente adibita ad ambasciata della Lybia, dove però il drink compreso nel biglietto di ingresso poteva essere solo un thé o una tisana (Rock’n’roll ! Yeah!).

La terza cosa fatta è stata trovare una farmacista che parlasse inglese e farle capire che stavo avendo un attacco allergico dovuto alla polvere e che mi serviva una medicina non scritta in arabo.

Una delle poche frasi completi che insegnano ad un videocorso di arabo online è “Ana adrus allugha alArabyyia fi Alqqaira”, che significa “io studio la lingua araba al Cairo”. Un giorno, pronunciare questa frase con perfetto accento italiano mi fece fare bella figura davanti al manager marocchino che mi beccò su Youtube invece che su un file excel.

Così, la quarta cosa fatta al Cairo è stata trovare un corso di arabo, che inizierò fra pochi giorni. Senza grandi speranze, ma almeno per onestà..

Ovviamente , fra una cosa e l’altra sto anche lavorando duro in ufficio. Ma che lo dico a fa…

 
 
 

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