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Capodanno 2016

  • Immagine del redattore: Antonio Pilogallo
    Antonio Pilogallo
  • 14 gen 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Quest’anno in spiaggia, la prima volta per me in questo emisfero. Ho pensato che, massì, valeva la pena spenderci due parole…

Dopo quindici giorni in Italia, il rientro a Maputo - alle 13:30 del 30 Dicembre, e con la partenza per Tofo germanicamente fissata alle 15 - è stato traumatico:

  • ci sono 40 gradi

  • la corrente elettrica va e viene - e quindi la brezza del ventilatore

  • a casa non c’è acqua nemmeno per una doccia più che necessaria

  • il cellulare riceve ma non mi fa né chiamare né mandare sms

  • il raffreddore, che in due settimane a 5 gradi non mi aveva raggiunto, si impossessa prepotentemente del mio naso.

Un modo di dire che ho appreso in Mozambico -ma credo sia brasiliano- recita così: “Dio, dammi caffè per cambiare le cose che posso cambiare e birra per accettare le cose che io non posso”. Avevo dimenticato che qui agitarsi serve a poco.

Fortuna che, invece di un nodo al fazzoletto, avevo lasciato a ricordarmelo un paio di birre in un frigorifero altrimenti vuoto. Ne apro una insieme ai tarallucci importati e mi stendo sul divano. Alle 15:30 mi chiamano per dirmi che la partenza sarebbe mozambicanamente slittata al giorno dopo. Così mi alzo, mi faccio il caffè, e poi penso a risolvere il resto. Raffreddore a parte, la combo ha funzionato.

Capodanno a Tofo, un villaggetto noto che però troviamo completamente stravolto dalla quantità immane di persone che vi si sono riversate. Si banchetta sulla spiaggia, si balla (o si subisce) una musica differente ogni dieci metri, si aspettano ore per un piatto di gamberi e un pollo cotto male, si aspetta istericamente la notte del 31.

E quando questa arriva è un grande marasma. La tradizione vuole che ci si vesta di bianco, non so perché, e si aspetti tutti insieme in spiaggia, dove fanno anche i fuochi di artificio. Allo scoccare della mezzanotte è tutto un baci e abbracci fra conosciuti e sconosciuti, il gruppo formatosi all’ostello. Non parte nessun trenino, ma qualche italiano fa magicamente comparire delle bottiglie di spumante. A un certo punto speravo anche nelle lenticchie, ma quelle no, non sono comparse.

Per la prima festa dell’anno i pochi locali presenti fanno pagare un prezzo esagerato,‘tacci loro. Così vediamo persone che spendono 25 euro per entrare, accorgersi che è strapieno e tornare quindi sulla spiaggia a prendere aria.

Noi unconventional rimaniamo per strada e finiamo per imbatterci in una discoteca sorta liddove, durante il giorno, c’è il mercato del pesce!

Dove invece di giorno vendono artigianato, di notte compaiono un gruppo di percussionisti che si dispone a cerchio attorno a un fuoco e da vita a un groove sotto le stelle.

La giornata è stata lunga e mentre alcuni decidono di andarsi a godere l’alba in spiaggia, gli altri abbandonano la strada per andare a riposare. Nessuno riuscirà nel suo intento: i primi perché ammanettati da polizia inopportuna, i secondi perché qualcuno doveva pur offrire un rinfresco per la libertà dei primi..

Mozambico 2016, le premesse son queste..

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